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La regione trentino-tirolese ha svolto storicamente un ruolo centrale nella circolazione di merci, capitali e persone tra Italia e Mitteleuropa. L'economia di questa regione ha potuto trarre quindi notevole impulso dal commercio di transito, riuscendo comunque a trovare anche spazi di affermazione autonoma, come nel ramo gelsibachicolo. La ricostruzione delle vicende della ditta Salvadori di Trento, che si inserisce a pieno titolo tra i Verleger serici attivi alle fiere di Bolzano, consente di leggere le locali dinamiche socio-economiche alla luce dell'esperienza di un'impresa che nel secolo XVIII figurava tra i massimi protagonisti dell'economia regionale, collocandosi al centro di una fitta trama di rapporti con operatori di nazionalità sia italiana che tedesca. Da semplici bottegai attivi su alcune piazze trentino-tirolesi, quali erano a fine Seicento, i Salvadori seppero progressivamente conferire alla propria attività una dimensione poliedrica su scala internazionale. Ripercorrendo le principali scelte strategiche, dal commercio dell'olio alla lavorazione del tabacco, fino al successivo ingresso nel comparto serico, emerge la configurazione poliattiva dell'impresa, costantemente impegnata anche in operazioni di carattere finanziario. L'analisi diacronica della gestione aziendale evidenzia poi, nel secondo Settecento, l'adozione di una strategia di crescente focalizzazione sulla produzione e sul commercio della seta greggia e lavorata.